Una volta formati e abilitati nasce la fatidica domanda: “Cosa faccio?”
Da lì parte la corsa a farsi conoscere cercando nel frattempo di capire come iniziare con la pratica professionale aprendo la partita iva e trovando uno Studio per esercitare (di questo ne parleremo in un prossimo articolo).
Prima di cominciare dovremmo farci un’altra domanda: “Chi sono?“
Non è affatto scontata. Rispondendo a questa domanda si iniziano a mettere i primi paletti professionali.
Ad esempio se sono una/o Psicologa/o o se ho anche una Specializzazione in Psicoterapia la mia Comunicazione sarà diversa, sia nella forma che nei contenuti.
Ciò perchè sappiamo bene come i nostri margini di manovra, soprattutto deontologici, all’interno della professione cambino (anche su questo ci ritorneremo per chi ha qualche dubbio).
Quindi chi siamo è la nostra base di partenza e nello specifico, essendo liberi professionisti, la nostra persona e il nostro nome sono esattamente il nostro “brand”.
Il Brand è il marchio, una parola che deriva proprio dal marchio a fuoco operato sul bestiame. Un marchio di proprietà insomma.
Il Personal Branding, che ci riguarda più da vicino, è invece il marchio personale, la persona stessa funge appunto da “marca”.
Un po’ come le firme dell’Alta Moda, mi si passi il paragone giusto per capirci.
Perché è così importante?
Perché ti posiziona nella mente delle persone.
È tutto qui il marketing. Ti posizioni per le tue qualità e per ciò che puoi fare rispetto a tutti gli altri.
Fai questo esercizio, che tu sia alle prime armi o già rodata/o, prova a rispondere a queste domande:
- Chi sei?
- Cosa fai?
- Che contributo puoi dare di diverso?
Ecco se sai rispondere in modo chiaro e preciso hai iniziato a definire il tuo Personal Branding.